Cosa accade a Psiche, che spinta dalle forze matriarcali ostili all’uomo si avvicina al letto munita di lampada e coltello per uccidere il presunto mostro, e che adesso riconosce essere Eros? …. Si tratta del risveglio di Psiche in quanto psiche, del fatale momento in cui la donna emerge per la prima volta dalle tenebre del suo inconscio e dalla severità del vincolo matriarcale e, incontrando l’uomo individual- mente, ama, cioè riconosce Eros…
La Psiche che si avvicina al giaciglio di Eros non è più la creatura languidamente irretita e stordita dal piacere che vive nell’oscuro paradiso del sesso e del desiderio; risvegliata dall’irruzione delle sorelle, Psiche diventa consapevole del pericolo in cui si trova, ed è ora con tutto lo spietato spirito del matriarcato che va a uccidere il mostro, l’uomo-belva che con queste nozze di morte l’ha strappata alla terra e l’ha rapita nelle tenebre. Ma al chiarore della luce nuovamente accesa, con la quale illumina l’inconscia oscurità della sua precedente esistenza, riconosce Eros. Psiche ama…
La Psiche che scopre il vero aspetto di Eros e infrange il tabù della sua invisibilità, non sta più di fronte al maschile come la vecchia Psiche ingenua e infantile, ma non è neanche soltanto afferrante e afferrata; essa è invece così mutata nella sua nuova femminilità, che perde il suo amante, anzi lo deve perdere In questa situazione amorosa di una femminilità che diventa cosciente attraverso l’incontro e il confronto, conoscenza, sofferenza e sacrificio costituiscono un’identità…
L’azione di Psiche provoca così tutte le sofferenze legate all’individuazione, nelle quali una persona ha esperienza di se stessa di fronte a un partner che è altro da lei e non soltanto a lei connesso. Psiche ferisce se stessa e ferisce Eros, e le loro simili ferite decretano la dissoluzione della loro originaria unione inconscia. Ma solo grazie a questo doppio ferimento sorge l’amore, il cui senso sta nell’unire nuovamente ciò che è stato separato; solo grazie ad esso sorge la possibilità di un incontro, condizione dell’amore tra due individualità…
La Psiche che si avvicina al giaciglio di Eros non è più la creatura languidamente irretita e stordita dal piacere che vive nell’oscuro paradiso del sesso e del desiderio; risvegliata dall’irruzione delle sorelle, Psiche diventa consapevole del pericolo in cui si trova, ed è ora con tutto lo spietato spirito del matriarcato che va a uccidere il mostro, l’uomo-belva che con queste nozze di morte l’ha strappata alla terra e l’ha rapita nelle tenebre. Ma al chiarore della luce nuovamente accesa, con la quale illumina l’inconscia oscurità della sua precedente esistenza, riconosce Eros. Psiche ama…
La Psiche che scopre il vero aspetto di Eros e infrange il tabù della sua invisibilità, non sta più di fronte al maschile come la vecchia Psiche ingenua e infantile, ma non è neanche soltanto afferrante e afferrata; essa è invece così mutata nella sua nuova femminilità, che perde il suo amante, anzi lo deve perdere In questa situazione amorosa di una femminilità che diventa cosciente attraverso l’incontro e il confronto, conoscenza, sofferenza e sacrificio costituiscono un’identità…
L’azione di Psiche provoca così tutte le sofferenze legate all’individuazione, nelle quali una persona ha esperienza di se stessa di fronte a un partner che è altro da lei e non soltanto a lei connesso. Psiche ferisce se stessa e ferisce Eros, e le loro simili ferite decretano la dissoluzione della loro originaria unione inconscia. Ma solo grazie a questo doppio ferimento sorge l’amore, il cui senso sta nell’unire nuovamente ciò che è stato separato; solo grazie ad esso sorge la possibilità di un incontro, condizione dell’amore tra due individualità…
(tratto da Erich Neumann, “Amore e Psiche. Un’interpretazione nella psicologia del profondo”, traduzione di Vittorio Tamaro, Astrolabio editore.)
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