mercoledì 13 aprile 2016

Come il nome influenza la personalità: la psicologia del nome

“Lo sai, il nome che si porta significa molto. Sai anche che ai malati spesso si dà un nuovo nome per guarirli, perché col nuovo nome essi ricevono anche una nuova essenza. Il tuo nome è la tua essenza”
(C.G.Jung – Libro Rosso, p.282)

‘I nomi non sono attribuiti alle cose per pura convenzione, ma hanno un rapporto profondo e misterioso con le cose stesse’. (Origene)
«La maggior parte delle società ha creduto nell’importanza del nome. Il tuo nome è il tuo destino.
 Vieni unito a qualcuno del passato, nella storia, nella famiglia, nella religione, nella speranza che il carattere di quella persona che ti ha preceduto resti in qualche modo connesso al tuo.»
(Daniel Taylor – Le storie ci prendono per mano. L’arte della narrazione per curare la psiche – Edizioni Frassinelli, 1999, p.53)
«Hai un nome a cui rispondi, il nome con cui ti chiamano gli uomini. Ma qual è il nome del tuo mistero, il nome a cui rispondono i tuoi ricordi, le tue paure, la tua ispirazione? Credi che ci sia una parola che può descrivere tutto questo? Non c’è: se ci fosse, sarebbe il nome del tuo buio.. Quanti libri nascosti nel silenzio di chi vive immobile, muto, cieco. Avresti mai detto che dietro una brutta copertina, in una testa così mal costruita ci fosse l’ordine e il disordine di una storia? Non ci accorgiamo mai che c’è una pagina nel libro che non riusciamo a capire, la più bianca, la più inutile, che è invece quella per cui tutto è stato scritto. Perché non riusciamo a vederla?»
(Stefano Benni – Achille piè veloce)


Il libro dei nomi2

La scelta di un nome non può essere lasciata al caso. Avete mai pensato che per scegliere un nome a un bambino noi impieghiamo al massimo qualche mese, mentre lui dovrà portarlo per tutta la vita? E’ bene dunque scegliere a ragion veduta, imparando i significati, le origini, la storia, la fortuna, il destino riguardanti i nomi che più ci piacciono. Tante cose che ignorate del vostro nome vi saranno rivelate.



« […] La scelta dei nomi dei figli va fatta con attenzione. La cosa peggiore è scegliere in base alle tradizioni familiari: chiamare i neonati con i nomi dei nostri genitori, dei nonni, degli avi vuol dire inserire nel nome dei piccoli immagini ereditate. Il nome andrebbe scelto, piuttosto, in base alla gioia, alla vitalità che suscita quel suono all’interno del mondo materno e paterno. […] Guai se ogni volta che chiamiamo i nostri bambini impregniamo il loro nome di un’atmosfera spiacevole o negativa. Un nome sbagliato è più deleterio di un farmaco ed è un farmaco che agisce nel nostro cervello per sempre. E’ Pavel Florenskij a scrivere che ogni nome è pieno di un’energia capace di condizionare fortemente chi lo porta: “Se per esempio a un bambino viene dato il nome Napoleone, fin da bambino ci si aspetteranno azioni napoleoniche, o per lo meno si cercherà di eliminare tutto ciò che potrebbe rappresentare una negazione degli atti napoleonici nella sua personalità. […] Il nome come tale, ogni nome, ha involontariamente un effetto, non può cioè restare senza effetto su colui che lo porta, e ciò risulta, come detto, un imperativo.” [Vedi Paver A.Florenskij – Il Valore magico della parola].
[…] Christy Huldon, una psichiatra studiosa del linguaggio, si era accorta che nei soggetti affetti da personalità multipla, che passano frequentemente e inconsciamente da un tipo di personalità a un’altra, spesso la voce cambia. Ma la cosa sorprendente è che in quei momenti spesso scompaiono anche sintomi di tipo fisico come l’allergia, l’ipertensione, l’iperglicemia. “Una donna affetta da questo disturbo, ricoverata in un ospedale per diabetici” scrive Michael Talbot “sconcertò i suoi dottori non mostrando alcun sintomo perché una delle sue personalità non diabetiche aveva preso il sopravvento […] e lo psicologo Robert A.Phillips Jr riferisce che perfino i tumori possono apparire e scomparire […].” [Vedi Michael Talbot – Tutto è uno. L’ipotesi della scienza olografica].
Insomma i suoni che abitano dentro di noi, il nome con cui ci chiamano e chiamiamo noi stessi può influenzare profondamente la nostra salute e il nostro modo di essere.»
(Raffaele Morelli – Ciascuno è perfetto, Mondadori 2004, p.65-66)
«L’atto dell’imposizione del nome è, come il battesimo, qualcosa che riveste importanza enorme ai fini della creazione della personalità, giacchè da tempi immemorabili al nome è attribuito un potere magico. Conoscere il nome segreto di qualcuno significa aver potere su di lui. (…) Conferire un nome significa quindi conferire potenza, investire di una personalità o di un’anima determinata (di qui l’antica usanza di dare ai bambini nomi di santi).»
(C.G.Jung – Simboli della Trasformazione, Edizioni Bollati Boringhieri, p.189)
“Infatti l’atto di attribuire un nome a qualcosa non è affatto un atto superficiale: il nome è il simbolo dell’essenza e della sostanza di una cosa o di una persona, e perciò possiede una qualità ‘magica’. Innumerevoli fiabe e leggende confermano questo fatto, e Oscar Wilde fa dire a uno dei suoi personaggi:
“Quando amo le persone immensamente non dico mai il loro nome a nessuno. Sarebbe come rinunciare a una parte di esse.””
(Gerhard Adler – Psicologia Analitica)
La maggior parte delle società ha creduto nell’importanza del nome. Il tuo nome è il tuo destino. Vieni unito a qualcuno del passato, nella storia, nella famiglia, nella religione, nella speranza che il carattere di quella persona che ti ha preceduto resti in qualche modo connesso al tuo.»
(Daniel Taylor – Le storie ci prendono per mano. L’arte della narrazione per curare la psiche – Edizioni Frassinelli, 1999, p.53)

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