martedì 7 maggio 2019

Come accettare e superare ( se necessario) la timidezza

Di Salvatore Santoru
La timidezza è una caratteristica della personalità che può interessare diversi e determinati ambiti del comportamento di un individuo. Esistono vari gradi di timidezza ed essi possono essere di varia natura e, in linea di massima ma non esclusivamente, sono legati alla percezione ( interiore ed esteriore) che si ha di sé stessi come persone nell’ambito della società.
Di per sé la timidezza non è un disturbo e può essere considerata sia una ‘possibile risorsa’ e, d’altro canto, un’ eventuale ‘limitazione’ in determinati ambiti e ambienti.
Difatti, c’è da dire che dei ‘tratti timidi’ non raramente ‘nascondono’ e/o sono caratteristici di individui dotati di fondamentali potenzialità e, dall’altra parte, c’è da dire che tali tratti possono essere ‘penalizzanti’ se e quando ostacolano l’espressione del proprio essere e una sostenibile ‘convivenza interiore’ e con gli altri.
Oltre a ciò, c’è da ricordare che la società contemporanea non è tendenzialmente troppo ‘tollerante’ verso l’esistenza di questi tratti e ciò non raramente porta e/o può portare alla chiusura e al forzato isolamento degli individui che presentano alcune caratteristiche di queste caratteristiche e ciò spesso porta ad un vero e proprio ‘circolo vizioso’.
Il punto è che tali caratteristiche non devono essere viste come necessariamente ‘invalidanti’ e devono essere, per quanto possibile ed auspicabile, accettate.
Inoltre, tale accettazione potrebbe portare allo stesso superamento di quei tratti che sono considerati come ‘disfunzionali’ nei confronti di sé e dei rapporti con la società.
Insomma, gli individui che presentano ‘tratti timidi’ dovrebbero accettarli e, se necessario, superarne le caratteristiche ‘troppo estreme’ o limitanti.
Su ciò, c’è da dire che una strategia fondamentale nell’accettare tali caratteristiche è il fatto di ‘non lasciarsi andare’ eccessivamente e coltivare i propri interessi e le proprie passioni.
Inoltre, un altro elemento fondamentale è il ‘fregarsene’ ( almeno parzialmente eh ) dell’eccessivo giudizio altrui e il non credersi sbagliati/falliti o il lasciarsi andare troppo ad altri pensieri negativi che possono eventualmente far peggiorare la propria autostima e la percezione che sia ha di sé stessi.
Si dovrebbe sviluppare un parziale ‘distacco’ da certe sensazioni negative che caratterizzano la percezione dei tratti timidi e, al contempo, creare una certa ‘fierezza’ nell’essere sé stessi e nella ‘devozione’ ai propri interessi e passioni che sono o possono essere delle possibili potenzialità individuali e, perché no, sociali.
Ciò potrebbe o dovrebbe portare ad una ri-considerazione di sé stessi e della propria vita e ad un eventuale atteggiamento maggiormente costruttivo nei confronti di essa

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